Il Corso

Durata di ogni singola lezione: 6 Ore 0 Minuti

* Quota di iscrizione annuale alla scuola 100€.

Il corso si terrà da Ottobre a Giugno e si dividerà in due differenti turni: 1° turno nella giornata di Martedì dalle ore 10:00 alle ore 16:00, 2° turno nella giornata di Martedì dalle ore 17:00 alle 23:00.

Marcello Bellei 3470978176

La Liuteria Calssica è un’arte profondamente legata al territorio del Centopievese; suo intento è fornire tutta la sapienza tecnica e artigianale per costruire strumenti musicali con particolare attenzione al violino tipico del territorio considerato unico per la sua forma e caratteristiche. I passaggi per ottenere questi straordinari oggetti sono numerosi, realizzati e seguiti passo dopo passo con l’aiuto di maestri di provata esperienza. L’allievo affronterà un percorso guidato che va dalla scelta dei legni più idonei, lo studio delle forme, la piegatura a caldo delle fasce, l’uso delle colle, la lavorazione dei manici e relativo intaglio delle volute, sino ad un primo collaudo dello strumento cui segue la conoscenza delle verniciature e della levigatura nonchè montatura delle corde, ecc.. I corsi di liuteria classica consentono inoltre la realizzazione di strumenti tradizionali o personalizzati per quanto riguarda la parte da intagliare e si dividono in amatoriale e professionale.

La storia del Violino:

Si può far risalire la nascita del violino la alla metà del 500, periodo in cui lo strumento compare su raffigurazione pittoriche ed in descrizioni storico musicali.Il violino, strumento cordofono, ha un’emissione sonora grazie allo sfregamento dell’archetto sulle corde. L’attrito dei crini sulla corda permette di generare una vibrazione (nota musicale) che viene ampliata tramite il ponticello nella cassa armonica. Il ponticello,dove appoggiano le corde, è il mezzo di trasmissione, mentre la struttura dello strumento (cassa) è la parte fondamentale che funzione come amplificatore per il suono generato. Il violino è costituito da una struttura “rigida” consistente:dalla cassa di fasce che costituiscono il perimetro dello strumento e da due tavole vibranti: piano armonico e fondo, da un manico assemblato con tastiera e capotasto, una testa detta “riccio” dove, tramite i biscari, si avvolgono le corde per tenerle in tensione, da un ponticello che serve per trasmettere il suono, da una cordiera, attaccata in fondo al corpo, su cui si attaccano le corde e da quattro corde (mi, la, re, sol). Le corde “tirate” ed accordate sulle quattro note stabilite, producono una pressione sul ponticello, quindi con la sollecitazione delle corde, il ponticello trasmette le vibrazioni di queste al piano armonico e perciò all’interno della cassa armonica. Negli strumenti ad arco, per aumentare efficienza vibrante e quindi la potenza sonora, viene “incastrata”, tra il piano armonico ed il fondo una barra cilindrica di abete, questo artefatto permette mettere in compartecipazione vibrante il piano con il fondo dando come risultato una maggior emissione di suono. La costruzione del violino ha radici antiche e si è ottimizzata, sia nelle forme (modello), sia nelle proporzioni, sia nella tecnica costruttiva, con i grandi maestri cremonesi e bresciani del settecento, in particolare con Antonio Stradivari di Cremona, ritenuto da tutti i liutai il miglior esponente in assoluto, che riuscì a creare uno strumento, con modello ed una resa sonora ineguagliabili nel tempo, tanto che, da allora, la maggior parte dei liutai lo tengono come punto di riferimento e ne copiano i vari modelli costruiti dal maestro. Liutai bravi nei secoli ce ne sono stati tanti e localizzati nei vari paesi dell’Europa, nel tempo la personalizzazione dello strumento ha fatto si che, nelle varie località dove si costruiva, venissero create delle diversità nei particolari e nella tecnica costruttiva da creare varie scuole di liuteria. Da quella cremonese a quella francese di Mirecourt, a quella tedesca di Mittenwald in Germania, ecc. che hanno fatto si che, chi osserva un violino tramite le sue caratteristiche, può capirne la località di provenienza. Per ogni fase di lavorazione occorre un’attenzione ed accuratezza molto alta, soprattutto nei particolari, nell’insieme del modello, nello scavo delle bombature, ecc., che fanno dello strumento un’opera d’arte. Il violino viene costruito con essenze tipicamente di provenienza europea. L’abete maschio utilizzato per il piano armonico, il migliore è quello che proviene dalla foresta di Panaveggio in Val di Fiemme L’acero marezzato, il più richiesto è quello bosniaco o dei balcani, utilizzato per il fondo, le fasce, il manico ed il ponticello, l’ebano in genere di provenienza africana, utilizzato per la tastiera , la cordiera, i bischeri, i capotasti ed il bottone, il salice per controfasce e zocchetti, il migliore è il tipo “rosso” di provenienza nostrana della Pianura Padana. Per tagliare il legno necessario al piano ed al fondo l’albero viene tagliato a quarti e successivamente a spicchi sino alle dimensioni delle tavole da lavorare (20-30 mm di spessore). Le tavole, segate “a libro” vengono incollate nella parte più grossa (parte esterna dell’albero,dei cerchi di vecchiaia) su cui poi tramite una dima verrà disegnata la forma della cassa del violino. Per fare lo strumento occorre creare una forma o modello derivante da una copia di un antico strumento oppure da un modello proprio su cui costruirci attorno, con una sequenza di operazioni, lo strumento. La tecnica di costruzione della forma e quindi quella del violino ha influenzato e diviso e ancor oggi influenza molti liutai. La scelta è molto importante perché porta ad avere un prodotto finale con caratteristiche estetiche diverse a seconda se si usa la “forma interna” o la “forma esterna”. La forma interna nasce da una tradizione prettamente italiana introdotta probabilmente dai liutai cremonesi già nel ‘700 e viene indicata come forma cremonese. La tecnica è di assemblare la cassa dello strumento attorno ad un modello che darà poi la forma finale del violino. La “forma esterna” è stata introdotta da Villoume, liutaio francese, nei primi dell’800 e permette di assemblare lo strumento sul contorno esterno del violino e viene indicata come forma francese. Negli anni, la divulgazione di questi due procedimenti fece si che molti liutai addottorano, secondo il proprio gusto, una o l’altra forma creando così una tradizione del luogo. A Bologna tra i secoli 800 e 900, dove lavorarono e lavorano molti liutai, nel passato si è utilizzata la forma esterna o francese. Questa scelta costruttiva fatta dai liutai bolognesi, nel tempo ha influenzato e coinvolto i vari costruttori delle zone limitrofe creandone così una tradizione locale. La tecnica costruttiva, se pure ormai codificata in secoli di esperienza, dà la possibilità al liutaio di personalizzare e dare quel “carattere” allo strumento che lo fa distinguere, all’occhio esperto, da altri strumenti. La tecnica costruttiva ha vari fasi sequenziali:


– preparazione della dima

generalmente si utilizza un foglio di plastica di ca. 1-2 mm da cui si ricava, tramite un disegno od una fotografia, la dima che servirà successivamente per realizzare la forma.


– costruzione della forma interna

è costituita da legno ed ultimamente in truciolare multistrato avente uno spessore tra i 15 e di 20 mm In base al modello scelto, tramite la dima, si ricava la sagoma della cassa armonica, , su cui andranno incollati gli zocchetti (uno per il bottone, uno per il manico, e quattro per le punte). Gli zocchetti poi verranno sagomati sul contorno del modello. In questo modo si ha una struttura rigida su cui unire le varie parti componenti lo strumento.


– spessorazione delle fasce, curvatura a caldo, incollatura

sono 6 pezzi, due per i polmoni superiori, due per le CC, due per i polmoni inferiori. Generalmente alte ca. 32 mm, si portano a spessore di ca. 1,2 mm. Si piegano a caldo su “ferro” quasi rovente, ed appoggiate sulla forma, sino a completa aderenza, in modo tale da prendere il perfetto contorno della cassa armonica


– preparazione della tavola armonica, disegno, scolpitura Per ricavare il piano armonico e il fondo occorre che il contorno sulla forma interna si a perfetto e, tramite un attrezzo, ad una distanza di ca 1,8-2 mm, si disegna contorno della tavola


– Scasso ed incollaggio del filetti sia sul piano che sul fondo a ca. 4 mm dal bordo viene incastrato un listello (filetto) a tre strati nero/bianco/nero, largo ca. 1,2 mm, che ne segue tutto il contorno del violino


– Scolpitura delle bombature

sia il piano armonico che il fondo vengono “sagomati”, la tavola Per creare la “bombatura” sia sul piano che sul fondo si deve scolpire il legno, prima all’esterno per creare il modello secondo principi o tramite dime a quinte, poi scavando all’interno per dare alle tavole uno spessore variabile, generalmente dai 2,4 mm ai bordi sino 4 mm al centro, che permetta al piano ed al fondo di trasformarsi un una “membrana elastica”.


– Intaglio delle Effe chiamate anche fori di risonanza, vengono intagliate in modo simmetrico al centro della tavola armonica. Al centro di queste viene posizionato il ponticello.


– Inccolaggio del fondo e del piano alle fasce preparato e rifinito il fondo, viene incollato alle fasce, tramite morsetti, con la colla da falegname.


– Intaglio del manico e della chiocciola del riccio da un pezzo unico di acero si ricava il manico. Tramite una dima viene disegnato, sia la forma del manico che lo sviluppo della chiocciola del riccio e poi, utilizzandole sgorbie, si ricava: la sagoma della testa e la chiocciola, successivamente la cassetta dei piroli, la sagoma del manico pronto ad essere incastrato nella cassa armonica.


– Incollaggio del manico e della tastiera nella parte superiore della cassa viene fatto uno scasso “a coda di rondine” dove verrà incastrato il manico. Si prepara la tastiera sgrossandola e facendo in modo che incollata combaci perfettamente con il manico.


– verniciatura La vernice, sempre avvolta da mistero serve soprattutto per proteggere l’oggetto e a plasmare il suono emesso. Le vernici possono essere ad alcool o a olio e sono fatte generalmente dal liutaio, come un vecchio alchimista, utilizzando resine e coloranti naturali che amalgamandole e sciogliendole nel solvente le trasforma in una vernice trasparente con un colore rosso-aranciato. Quando lo strumento in “bianco” è terminato, cioè rifinito accuratamente in tutte le sue parti, è pronto per essere verniciato. Prima della verniciatura si procede ad un’operazione di mordenzatura o preparazione del legno che serve particolarmente ad evidenziare le marezzature e le venature dei legni. La verniciatura consiste nel dare ca. 20- 30 mani di prodotto. Al termine del procedimento, quando tutto è asciutto, lo strumento viene lucidato con gomma lacca a tampone e con pate speciali lucidanti sino a lucidatura perfetta – Rifinitura del ponticello e messa a punto dello strumento. Prima di montare gli accessori è inserita e posizionata l’anima, tramite un attrezzo speciale, all’interno della cassa armonica. L’anima è un bastoncino di abete di ca. 6 mm di diametro che si incastra, tra il piano armonico ed il fondo, sotto un piedino del ponticello (dalla parte opposta della catena) e permette di migliorare la resa sonora dello strumento. Allo strumento ormai finito, dopo l’incollaggio della tastiera, vengono montati gli accessori: piroli per avvitare le corde, bottone dove si aggancia la cordiera, cordiera su cui si agganciano le corde, corde MI, La, Re, Sol. Si prova il violino e nel caso, si aggiusta la resa timbrica spostando l’anima.

Immagini del Corso:

Staffs:

Marcello Bellei

Liuteria Classica

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